L’evento è stato strutturato in quattro sessioni orali e poster: • censimento e catalogazione delle cavità; • analisi della pericolosità geomorfologica; • tecniche e procedure di monitoraggio e consolidamento; • valorizzazione e fruizione. Le cavità sotterranee antropiche suscitano notevole interesse sia dal punto di vista della ricerca scientifi – ca sia da parte delle amministrazioni locali e statali a causa dei dissesti indotti dai fenomeni di sprofondamento, dai collassi improvvisi di calotte, pilastri o setti di roccia, ma il loro interesse è anche storico e culturale grazie a politiche di valorizzazione che potrebbero comportare positive ricadute socio-economiche sulle popolazioni locali. Infatti, alcune cavità sono fortemente inserite nel tessuto del territorio per l’interesse culturale, storico, paesaggistico e turistico che suscitano. Molte di esse sono aperte al pubblico per scopi turistici o religiosi (chiese rupestri, santuari, catacombe, frantoi ipogei, rifugi bellici e cantine). Il convegno vuole offrire le possibilità agli addetti ai lavori di confrontarsi su alcuni importanti aspetti legati alle cavità sotterranee di origine antropica: raccogliere le nuove ricerche e le procedure aggiornate di censimento e valutazione offrendo nel contempo ai professionisti che si interfacciano con gli Enti pubblici ogni informazione utile per la messa in sicurezza del territorio e per una valorizzazione consapevole del patrimonio storico-culturale.